per cercare di superare e dimenticare quei brutti pensieri angoscianti, ogni giorno si inventava qualcosa di diverso .
Il problema è che qualunque cosa lei pensasse di fare inevitabilmente la portava in cucina.
Viaggiando con la fantasia lei immaginava di poter correre , andare in bici o fare lunghe nuotate in quel mare che le era entrato fin nel dna, perchè sempre era stato una parte del suo essere.
Ma in realtà doveva arrendersi.
arrendersi di fronte alla realtà che l'unica cosa che sapeva fare bene e che le faceva scacciare i pensieri cupi che le affliggevano la mente in questo periodo, l'unica cosa che ci sarebbe riuscita era mettere le "mani in pasta".
Neanche lei riusciva a spiegarsi come questo fosse possibile.
La donna che lei ora era non le sembrava di conoscerla.
aveva lasciato lontano nel tempo le corse e le nuotate, i libri e le letture storiche classiche e filosofiche che avevano accompagnato la sua adolescenza con entusiasmo e piano erano entrati strumenti da cucina e pentole a riempire le giornate.
Ogni giorno ne faceva una diversa e compiaciuta osservava il suo operato.
e quale grande soddisfazione per chi come lei amava di amore profondo la sua cucina?
le tavolate con amici che scaldano il cuore con persone che sanno dire solo parole buone ,che guardano e con gli occhi giudicano e apprezzano.
e lei queste cose le vedeva negli sguardi nei sorrisi e negli assensi compiaciuti di chi chiudendo gli occhi assaporava!
Ma se in questo poteva provare una sottile forma di piacere, sapeva assolutamente che non sarebbe stata la soluzione di quel malessere vago che sentiva, di insoddisfazione, inutilità e di grande lacuna interiore! Cercava spesso negli sguardi ma non trovava complicità o ammiccava dei discorsi di ponderazione per cogliere eventuali condivisioni ma, con tante delle frasi dette nei discorsi aveva capito che nel momento del bisogno non avrebbe potuto contare su nessuno e che la battaglia avrebbe dovuto combatterla da sola.
Questa era la realtà e con questa doveva convivere....aveva deciso: silenzi e, interpellata ,prima di rispondere avrebbe contato fino a dieci per non dare libero sfogo alla sua natura pronta a controbattere ...oppure meglio ancora avrebbe ascoltato in silenzio.
Ma non sarebbe più stata lei e lo sapeva era ancora una volta come tante nella vita una violenza al suo essere spirito libero e scevro da ogni legame.....ma cosa era successo....ma come era stato possibile? una benda sul cuore sulle labbra sui pensieri...ecco cosa sentiva di avere. Ma si...... era stanca, assuefatta a quella vita dove per anni aveva nuotato controcorrente ed ora tutto questo era riuscito a domarla e annientarla. Stanca dei
no stanca dei
poi stanca dei
ma e allora si rifugia in quel mondo ovattato e profumato
il mondo dove poteva plasmare con fantasia e ottenere ciò che voleva.................................................
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E c'è un momento in cui nella vita una può dire basta? che di
si e
va bene ne ha detti tanti fino ad annientare la sua volontà violentandosi in nome del sereno e tranquillo??
E quando la porta dei sentimenti si spalanca , sbattuta violentemente dalla tempesta che c'è fuori, ecco allora lo sfacelo, l'annientamento, la voglia di urlare, come quando negli incubi lei lo sognava e la voce non le usciva. Così oggi , come il peggiore degli incubi, la bocca tappata dalla mano gelida del terrore......
Sprofonda, con gli occhi chiusi, perchè così non vede....la vita i piaceri le rincorse le arrampicate...ma per che cosa? ma vale la pena?
Perchè poi , inevitabilmente, arriva un giorno in cui ti viene presentato il conto....salato....e devi pagare per le indifferenze, le stupidaggini
e ti accorgi che c'è "quel reggimento" (
Dino Buzzati ) e che senza di te non può partire!
Ma lui aspetta, digli di aspettare perchè non è ancora il momento ma ricordalo sempre che quello li c'è e così farai migliore la tua vita!
E' notte e come ogni notte il tarlo pessimista scava nella mente e la riempie di detriti di paura sconforto e palpitazione...perchè il sonno, quello sereno e appagante, ormai l'ha abbandonata da tempo, lasciando spazio alle lunghe ore buie dove i pensieri si rincorrono e accavallano e mai sono pensieri allegri.
Aspetta l'alba e finalmente arriva e, come il sole filtra e si fa spazio all'orizzonte, finalmente e per fortuna l'ottimismo che è suo che fa parte del suo essere si risveglia con la luce ovattata del primo mattino e spazza via quei pensieri malinconici e strappa via la mano del terrore dalle labbra e finalmente si sente di poter tornare a cantare!
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Decidere di riprendersi se stessa, il tempo donato e le occasioni perse: una sola vita, una sola ne abbiamo e dopo averla divisa in tappe da raggiungere, sente ora finalmente che è arrivata al
SUO nastro di partenza. Ora o mai più deve riprende in mano quello che ha lasciato dietro per amore e altruismo, ma senza sottrarsi a quello che per tanto tempo è stato il suo "lavoro".....ed ora crede e vuole credere che finalmente si riprenderà il suo spirito e il suo tempo e si ripete:
CREDICI, NON MOLLARE MAI!
L'ho ritrovato...stamattina....il suo profumo, il rumore soave che avevo quasi dimenticato, il luccichio che ti fa socchiudere gli occhi , la sua infinita grandezza!
E' stato come un risveglio, un uscire da un letargo lungo e buio, che mi ha chiuso gli occhi e assopito le membra