mercoledì 24 novembre 2010

LA LOTTA DEI SENTIMENTI

Nella vita di tutti i giorni percorriamo tappe obligate che attraversiamo senza neanche riflettere perchè "è così che si fa"!
Ma qualche volta , capita anche a te di sentir emergere una vocina che ti invita a riflettere?
Io la sento molto lontana ma, pur nella distanza, per qualche momento è capace di smuovermi e farmi soffermare un po'.........
Mi ritrovo così a combattere tra la razionalità del quotidiano e  le radici profonde dei sentimenti che si trovano nella mia coscienza e che fino a quel momento pensavo fossero la mia unica vera ricchezza personale inviolabile e inattaccabile.
Si perchè è così che  accade , quando i nodi vengono al pettine,e mi ritrovo a non sapere più quale sia la strada giusta da percorrere......quella che ti farà apparire persona di polso e vincente o quella che placherà le ferite che porti nel cuore e ti sembra possano guarire solo seguendo i sentimenti che per anni hai tenuto nello scrigno del tuo cuore. Aspettavo il momento per farli rivalere e invece mi accorgo che , ancora una volta, la vita si prende gioco di me e vuole decidere per me e forzare quelle linee ferme che pensavo mi appartenessero.
 Ho un pregio e un difetto che combattono dentro di me e scavano e rotolano e mi fanno male più di vere ferite:
sono positiva, voglio sempre pensare al meglio e questo credo sia il pregio.
Mi immedesimo troppo nelle situazioni degli altri  e lascio che questo sentimento condizioni le mie azioni...e questo come lo chiamiamo????
Certo ci sono vite vissute nella certezza dell'oggi e persone ,come io sono, che temono il domani e guardano sempre a quello che è accaduto ieri.
Sono così convinta che bisogna imparare dagli errori che nessuno e niente potrà farmi cambiare.
Sia ben inteso che non intendo solo i miei errori,ma anche quelli degli altri che prendo come esempio per migliorarmi.Rasento forse la paranoia eppure nonostante tutto sbaglio ....eccome!!!

mercoledì 17 novembre 2010

L'INSOSTENIBILE LEGGERZZA DELL'ESSERE

Ho letto con passione questo romanzo di Milan Kundera che mi lasciò affascinata all'epoca.
E da allora , sicuramente sbagliando, associo questo titolo alla mia voglia di sentirmi ogni tanto un essere leggero e fuggire per pochi giorni e rifugiare il mio essere nella leggerezza dell'improbabile, per poi sentire a poche ore da questa scelta l'insostenibile peso dell'agire contro coscienza.
Ma è così ...e nell'attesa sento crescere dentro l'ansia  del desiderio di mollare per poco tempo e sentirmi, sempre per poco tempo padrona delle mie scelte..illusa!
Ma cos'e questa insostenibile leggerezza dell'essere che mi invade e che mi intristisce insieme?
E' forse il bisogno di afferrare ancora ciò che stupidamente ma con responsabilità persi, ancor prima di poterne godere?
O ancora il bisogno di affermarmi e sentirmi ancora capace di pensare SOLO a me?